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Il "cyberbullismo", un termine diventato recentemente di tragica attualitŕ, rappresenta oggi per la stragrande maggioranza dei minorenni una minaccia molto concreta, quasi come l'alcol e la droga, in una societŕ in cui la dimensione "digitale" della vita privata, in particolare di quella dei piů giovani, ha conquistato un ruolo predominante. Federico Tonioni, esperto di bullismo online, ci guida nel nuovo mondo delle relazioni via web, che noi adulti in gran parte non conosciamo e che quindi ci spaventa, facendoci sentire impotenti. Alla fine della scuola primaria, i ragazzi avvertono con maggior urgenza il bisogno di passare piů tempo con i coetanei, di costruire amicizie solide, stabilire alleanze e complicitŕ, non solo in classe. Oggi ciň che č cambiato sono i tradizionali luoghi di appuntamento, spesso sostituiti dalla "piazza virtuale". Un cambiamento non privo di conseguenze sulla natura e sulla qualitŕ dei rapporti personali. Perché se č vero che l'adolescenza č una fase della vita che č sempre stata caratterizzata dal rischio di essere sbeffeggiati, il cyberbullismo č molto piů spietato: protetti dall'anonimato della rete, resi insensibili dalla mancanza di contatto fisico con la vittima, i carnefici non sanno misurare e prevedere le conseguenze dei loro atti. Il tutto sotto gli occhi della sterminata platea della rete e nell'assoluta mancanza di controllo da parte degli adulti, spesso all'oscuro delle dinamiche in cui sono immersi i cosiddetti "nativi digitali".